Paderno Dugnano è la città dei quartieri. Un territorio molto complesso che si compone di sette realtà che sono mondi a sé. In assenza di un centro riconoscibile e riconosciuto, Paderno Dugnano è “quasi più connessa a Milano” che all’interno del proprio territorio, che si legge frammentato e disperso; un susseguirsi di configurazioni spaziali diverse e autonome, tra cui vaste aree parcheggio sui limiti comunali, nei pressi dei grandi accessi autostradali e a servizio di centri commerciali e di multisala. Un tessuto urbano diffuso, ma meno denso di Sesto, in cui la contaminazione tra funzioni produttive e abitato produce nuovi spazi ibridi, sovrapposizioni, parziali trasformazioni; coesistono ancora una dimensione industriale e produttiva, capannoni attivi o parzialmente in uso e case unifamiliari di inizio Novecento. È un’industria che ha modificato e ridisegnato grandi porzioni di una regione originariamente agricola e che, a partire dagli anni ’60, ha cambiato volto in maniera prepotente. Nel 1951 il Comune conta 14.000 abitanti, nel ’61, 31.700. La crescita industriale ha cambiato la fisionomia di questo territorio, ma oggi, anche questa, va man mano perdendo consistenza, e al di là di qualche frammento, tende a svanire. È allora sulle ceneri di un opificio che sorge nel 2009, per opera di Gae Aulenti, la Biblioteca Tilane. Concepita come luogo ‘officina’, laboratorio di cultura, il riuso dello spazio dismesso ambisce a ricreare un luogo, una piazza, non solo del quartiere ma della città tutta, spazio di incontro e aggregazione, di riconnessione, in una geografia molto dispersa. Un tessuto residenziale molto variegato che, di luogo in luogo, traccia la storia di epoche diverse: una striscia di casette unifamiliari nel Villaggio Ambrosiano, piccole palazzine e grandi condomini nati lungo gli assi di collegamento con Milano; connessioni che sono anche limiti fisici che impediscono l’attraversamento e il collegamento tra le diverse parti della città. Anche qui la ferrovia è una spina dorsale, un fronte che delimita spazi, include e esclude.

Fotografie di Urban Reports

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